Quanto accade in Siria è una grave emergenza umanitaria che ha prodotto lo sradicamento di ormai 3 milioni di persone: Turchia, Iraq, Giordania e Libano, questi i Paesi che più di tutti hanno visto un alto numero di rifugiati. Oltre a ciò, negli ultimi anni la persistente minaccia terroristica ha contribuito ad elevare la tensione nell’area mediorientale, fomentando nuovi strati di instabilità sociale e politica nella penisola araba come nei paesi limitrofi. In questi mesi i combattimenti infuriano soprattutto attorno alla città di Idlib, località strategica situata nel parte nord occidentale della Siria, a metà strada tra Damasco e Hama. In questa zona sono già centinaia le famiglie che dall’inizio della guerra sono fuggite attraverso le montagne per trovare la salvezza dai bombardamenti e dalla violenza dei combattimenti.
La situazione è grave poiché la Siria è un paese in rovina in cui centinaia di migliaia di famiglie sono sfollate e dove le strutture sanitarie sono spesso considerate obiettivi militari. Per questo abbiamo deciso di accogliere una famiglia siriana composta da 6 persone (di cui 4 bambini) proveniente da una delle zone più martoriate della Siria, la zona di Idlib, dove i bombardamenti e le incursioni aeree tutt’ora persistono.
I principali fautori dell’accoglienza sono i membri della Rete Oltrelemura, privati cittadini che hanno scelto di agire per contrastare in maniera legale ed efficace quanto accade in una parte del mondo ora meno fortunata di quella in cui viviamo noi. I compiti che i volontari sono chiamati a svolgere a beneficio della famiglia sono molteplici: fra i tanti, l’apprendimento di una nuova lingua, la cura dei rapporti con la Questura, l’inserimento nel sistema sanitario nazionale, l’integrazione scolastica e sociale. In virtù di ciò, la Rete Oltrelemura ha deciso di avvalersi dell’esperienza di Una Proposta Diversa (UPD), la quale da oltre quarant’anni agisce in Italia, Africa, Asia ed America Latina per mettere in contatto culture diverse e favorire solidarietà tra i popoli. In particolare, UPD opera in vari teatri nel sud del mondo sostenendo varie realtà, agendo come trait d’union tra il bisogno di aiuto di queste popolazioni e il desiderio di aiutare che nutrono attivisti e sostenitori in Italia e nel mondo.
Oltre ad essere un’importante occasione di confronto e di scambio l’accoglienza è un’esperienza in grado di farci misurare con noi stessi: se è infatti vero che siamo tutti d’accordo nell’affermare il valore della solidarietà, ahimè non siamo sempre tutti concordi nel praticarla. L’accoglienza della famiglia siriana è finanziata in maniera del tutto privata in quanto non sono contemplate né cooperative né aiuti statali. Desiderosi di ergersi contro l’immane tragedia che colpisce la Siria, privati cittadini si autotassano e si adoperano per trovare risorse al fine non solo di favorire un inserimento positivo della famiglia siriana nella comunità di Cittadella, ma anche per assicurare un dialogo proficuo con i valori della nostra società. In virtù di ciò, ogni contributo è importante, in termini di tempo e di risorse: anche solo dieci euro al mese possono giocare un ruolo fondamentale per contrastare una delle più gravi emergenze umanitarie!
Davide Zurlo
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